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Nirodbaran
Nirodbaran - Chittagong (oggi Bangladesh), 11 novembre 1903 – Pondicherry-India, 17 luglio, 2006




Nirodbaran Talukdar, nato in una famiglia buddista ed aristocratica di Rangunia nel distretto di Chittagong in Bangladesh il 17 novembre 1903, Nirodbaran venne ammesso nella scuola della città all'età di undici o dodici anni, benché a soli cinque anni avesse perso suo padre Raj Kumar Talukder, un proprietario terriero e uomo d'affari.
Nel 1920 superò con onore l'esame di immatricolazione. Fra i suoi brillanti compagni di classe è doveroso menzionare il nome di Pradyot Bhattacharjee. I due giovani erano amici intimi e conseguirono la laurea all'estero: Nirod in Medicina e Pradyot in Ingegneria.
Pradyot completò con lode il corso di laurea di quattro anni in soli tre all'Università di Glasgow in virtù della sua costanza e dei suoi straordinari talenti. Nessuno prima di lui aveva ottenuto tale risultato in quella Università.
Più tardi, Pradyot si stabilì definitivamente all'Ashram, e servì Sri Aurobindo e la Madre come loro strumento fino al suo ultimo respiro il 22 novembre 1962. Nel suo libro Pradyot -Strumento della Madre Nirod rese grande onore a questa sua illustre amicizia durata misteriosamente per più di quaranta anni. Si dice che Loknath Baul, leader della battaglia di Jalalabad per ordine diretto di Masterda Surya Sen il 22 aprile 1930, durante la Rivoluzione di Chittagong, fosse il più antico compagno di scuola di Nirodbaran.

Dopo il suo ingresso all'università, fu influenzato dal Movimento di non cooperazione e ne fece parte. In seguito si recò a Calcutta e proseguì gli studi all'Università di Vidyasagar. Ma anche qui non poté evitare di prender parte al Movimento di non violenza in corso. Di conseguenza fu arrestato e trascorse due mesi in stretto isolamento. Dopo la scarcerazione, Nirod fu ammesso al City College di Calcutta, ma senza completarvi il corso, fece ritorno a Chittagong superando l'esame intermedio nella prima divisione dell'Università governativa locale. Il prof. Jogesh Chandra Sinah, eminente pedagogista e letterato di Chittagong, fu uno dei suoi professori di inglese.
Nirod nutriva l'ambizione di diventare avvocato. Partì per Londra nel 1924 ma contrariamente, essendo guidato da forze oltre la sua comprensione, ottenne la laurea in medicina dopo aver completato il corso di studi quinquennale ad Edimburgo. Fu come se si trattasse di «una svolta donchisciottesca» del suo dramma terrestre.

In Europa Nirod e sua nipote incontrarono casualmente a Parigi Dilip Kumar Roy. Questi vi si trovava in viaggio dopo il suo celebre primo incontro con Sri Aurobindo e trascorse alcuni giorni con loro ad Edimburgo. Per l'occasione li raggiunse Pradyot Bhattacharjee. Fu da Dilip Kumar Roy che tutti loro vennero a sapere qualcosa su Sri Aurobindo, la Madre e l'Ashram. Nirod scrisse: «Ed in Europa il nostro incontro con Dilip Roy sigillò il mio destino di una rinuncia definitiva, un altro impetuoso gesto donchisciottesco».
Dopo aver ottenuto la laurea in medicina a Edimburgo, Nirod arrivò improvvisamente a Pondicherry. Era stata sua nipote, che aveva visitato precedentemente l'Ashram, ad esortarlo a compiervi una visita. Era la prima settimana del gennaio 1930. Dilip K. Roy prese tutti gli accordi necessari per il suo primo 'Darshan' [visione] della Madre. Nirod scrisse: «Rimasi abbagliato dalla sua vista. Era un "lampo visionario" o una realtà? Non avevo mai visto niente di simile prima. La sua carnagione chiara, messa in risalto dai bei colori del sari e da una fascia fra i capelli mi diede l'impressione di una dea come quelle che si vedono nei ritratti o negli idoli durante la 'Puja' [festa] di Durga. Sorrideva, ed emanava grazia. Trascorsero dei minuti.

Poi le offrii una rosa e feci 'pranam' [saluto in ginocchio] ai suoi piedi ornati da cavigliere d'oro. Lei si chinò e mi benedì.
Quando mi rialzai, rividi lo stesso incantevole sorriso, simile a raggi di luna in un cielo magico». Dopo un po' la Madre osservò "E' molto timido". Nirod rimase in una condizione simile alla trance, avvolto in quella "beatifica visione" per tutta la strada fino a casa. Così si svolse quell'unico colloquio e Nirod lasciò l'Ashram dopo aver avuto una serie di esperienze spirituali prima e dopo il maestoso incontro tra un essere umano ed una Presenza celestiale.

Nel febbraio successivo Nirod visitò di nuovo l'Ashram per il 'Darshan', rimanendovi per circa un mese. Lì anche sua nipote ebbe delle ispirazioni determinanti, ma Nirod era ancora ben lontano dall'essere conquistato. Tuttavia visse l'occasione spirituale che si impresse progressivamente in lui. Poiché la Madre era parsa compiaciuta di Nirod e di sua nipote, qualcuno degli ashramiti aveva auspicato che decidessero di stabilirsi definitivamente all'Ashram.
Ma Nirod aveva scritto una lettera a Sri Aurobindo in cui esprimeva francamente la sua convinzione di non essere affatto pronto per la vita spirituale e di preferire praticare nel mondo esterno il 'karmayoga' [yoga dell'azione], senza però rendersi sufficientemente conto del significato di tale termine. Il giorno successivo Nirod ricevette una risposta che spiegava dettagliatamente che il karmayoga poteva essere praticato nel mondo esterno e che sarebbe stato una buona preparazione per la sua futura vita spirituale, se successivamente vi si fosse dedicato ad essa.

Nirod ritornò a Chittagong e dopo poco ricevette un telegramma dai suoi parenti di Rangoon che gli chiedevano di andare là per un impiego governativo. Memore della promessa fatta alla Madre di praticare nella sua città natale, benché in un momento di scarsa lucidità, Nirod andò via mare a Burma e ricevette un incarico dal Ministero Nazionale Birmano a seguito dell'attivo patrocinio di un Ufficiale dell'I. M. S., anch'egli laureato ad Edimburgo.
Sebbene non opulenta, la vita a Rangoon scorreva tranquilla ma edonistica. Nirod si sentiva come soffocato dalla prevalente atmosfera materialistica che gli faceva quasi dimenticare di essere mai stato a Pondicherry. L'uomo che ha scelto una volta l'Infinito non può permettersi di regredire a una vita mediocre. Ed infatti rapidamente le cose presero una forma diversa. "I mortali non possono scorgere il possente piano di Dio".
Dopo più o meno un anno la casa di Nirod fu perquisita dalla polizia e non si trovò che la prima lettera di Sri Aurobindo; con tutto ciò ricevette una lettera di licenziamento. Qualcuno aveva scavato a fondo nella sua vita da una direzione ignota.
Nirod perse un'altra opportunità di ottenere un impiego governativo anche a Calcutta dopo il suo arrivo da Rangoon, e anche questa volta a causa di un rapporto della polizia. Forze nascoste, a lui ignote, si frapponevano sul suo cammino, provocando lo stallo di Nirod nella sua carriera professionale.

Ritornato a Chittagong, la sua città natale, Nirod si sentì a suo agio ed avviò la pratica medica. Rinnovò l'amicizia con coloro che erano strettamente collegati con l'Ashram ed attraverso la nipote, poté ristabilire la sua relazione con la Madre che prese gentilmente ad inviargli lettere e benedizioni, mentre Nirod spediva alcune modeste offerte ogni qualvolta poteva permetterselo. Così, benché non intenso, un ambiente spirituale sostituì la frenetica corsa per sistemarsi qua o là. Egli percepì un "aiuto dagli Dèi che dimorano nelle profondità". La sua aspirazione cominciò a trascendere il suo sé terreno. Riscattato dall'accerchiamento delle cose mortali, adesso si muoveva "in un puro e libero reame spirituale".

Ein guter Mensch in seinem dunklem Drange. Ist sich des rechten Weges whol bewuszt.
" Un uomo buono, per quanto guidato dal suo cieco impulso, rimarrà sempre consapevole della via verso casa " (Goethe: Faust )

Ciononostante, Nirod dovette affrontare fuoco ed acqua per attraversare il Rubicone. Le prove sembravano essere il palcoscenico del purgatorio prima della migrazione verso una vita divina nell'Ashram. Nel rispondere ad una lettera di sua nipote, Nirod non poté evitare di fare domanda per essere ammesso al 'Darshan’.
Poiché aveva scelto l'Infinito, l'Infinito aveva scelto lui. "Il sale aveva perso il suo sapore." Il permesso gli fu accordato e senza nemmeno avvertire la sua povera madre, in gran segreto partì per l'Ashram, la capitale in questo mondo della sua anima. Infatti più tardi gli eventi dimostrarono che era stata una necessità divina a riportarlo all'Ashram, la dimora dell'antico santo Agastha, nel febbraio del 1933, dopo tre anni dal suo ultimo 'Darshan’ nel 1930.

Norodbaran in compagnia del Dottor Becharlal e Ambu-bhai circa 1935Coraggioso e deciso, Nirod cominciò il suo viaggio completamente consapevole dei pericoli dell'avventura. I suoi compagni di viaggio erano la galassia di luminari che facevano brillare l'orizzonte dell'Ashram.
I più degni di nota erano Nolini Kanta Gupta, Champaklal, Pavitra, Amrita, Purani, Anile Baran Roy, D. K. Roy, Nishikanto, M. P. Pandit, Dyuman Bhai, Pujalal, Pradyot, Sahana ed altri. Dopo un breve colloquio Nirod informò finalmente la Madre del suo desiderio di rimanere all'Ashram se fosse stato accettato.
Gli fu concesso un permesso provvisorio e assegnato un lavoro nel Building Department [Settore costruzioni] sotto Kshirode. Ben presto fu trasferito al Painting Department [Settore pittura] con la mansione di supervisore, benché né l'uno né l'altro incarico fosse confacente al suo temperamento.
Successivamente fu nominato supervisore capo del Timber Godown [Magazzino del legname]. Tuttavia "il fuoco non bruciava ancora" dentro di lui. Lasciando il lavoro al falegname, era solito leggere libri e far visita a Dilip Roy e ad altri intellettuali. Nonostante l'avversione per i compiti assegnatigli, Nirod fu sorpreso e lieto di ricevere un biglietto di elogio da Sri Aurobindo, il quale scriveva "II magazzino del legname vi ha fatto compiere un grande progresso, come voi lo avete fatto fare al magazzino". Più tardi Nirod divenne il dottore dell’Ashram. Ora poteva capire il significato degli studi medici compiuti contro la sua inclinazione.

Durante tutte le sue svariate attività professionali aveva avuto eccitanti esperienze spirituali che l'aiutarono a progredire notevolmente nella sua aspirazione in assoluta sincerità. A volte Nirod si trovò a dover offrire tutta la sua aspirazione in una incondizionata sincerità. A volte dovette sottomettere umilmente tutta la sua conoscenza medica occidentale a Sri Aurobindo e alla Madre, anche nel caso di pazienti critici. Si verificarono molte esperienze interessanti e rivelatici nella sua 'Sadhana' [disciplina] medica, che apparvero successivamente nell'importante opera "Corrispondenza con Sri Aurobindo". Nirod comprese finalmente che la Verità è suprema armonia e suprema delizia. «Tutti i disordini, tutte le sofferenze sono falsità».
Può essere qui sottolineato che gli anni Trenta furono anni prolifici che produssero un abbondante e straordinario esperimento di letteratura spirituale di interesse universale. La poesia dominò tutte le forme di letteratura. Sri Aurobindo incoraggiava i talenti poetici cercando con tutto il cuore di liberare il poeta latente in ogni luminoso 'sadhaka' [chi pratica la disciplina] della stagione dorata dell'Ashram. Perché sapeva che poesia e Yoga hanno una stretta affinità.
Infatti, la contemplazione dei poeti mistici è onnipresente, pervasiva. In risposta ad una domanda, Lele una volta disse a Sri Aurobindo, "dovrebbe essere facile per voi perché siete un poeta". Nell'Ashram c'erano luminari come Nolini Kanta Gupta, Dilip Kumar Roy, Nishikanto, Amai Kiran (K. D. Sethna), Arjava (John Chadwick), Suresh Chakraborty, Jyotirmoyee ed altri che contribuirono significativamente alla poesia mistica e spirituale lasciata in consegna al mondo.
Sri Aurobindo era non solo un fenomeno poetico extraterrestre che dimorò in questa realtà mortale ma anche un artefice di poeti nel suo laboratorio dell'Ashram. Nel suo sottile processo di conferimento della rinascita spirituale a pochi prescelti, Nirodbaran rappresentò un caso ideale.

Medico per educazione, benché non per temperamento, Nirod non nutriva un interesse speciale per la poesia anche se gli piaceva leggere poemi in bengali. Ma con sua sorpresa scoprì che la poesia era una delle vocazioni sviluppate dal contatto con alcuni dei più vecchi sadhaka.
Lo spirito di Nirod sentì il profumo del sottile e corrente processo in atto come strumento per la sadhana e tentò di comporre poemi in bengali, la sua lingua madre, avendo solamente una conoscenza rudimentale della metrica. Più tardi prese alcune lezioni da D. K. Roy e Nishikanto scoprendo più avanti la sua strada.
Il Maestro comunque, lo sosteneva. Ma quando tentò di entrare nel dominio della poesia inglese e volle sperimentare i suoi talenti nel campo della letteratura spirituale, dovette affrontare una serie di strettoie sul cammino. Benché tremendamente occupato, Sri Aurobindo non lasciò nulla di intentato per liberare il poeta in Nirod, correggendo, cambiando e commentando ogni suo nuovo esperimento.
Nirod continuò a seguire liberamente il suo flusso spontaneo di potente sentimento, lasciando tutte le responsabilità delle correzioni e delle modifiche al suo adorato Maestro. E' opportuno citare i commenti di Amai di Kiran in questo contesto. Egli scrisse, "Nirodbaran divenne assai sovente un vero e proprio medium, attraverso il quale fluiva una strana specie di poesia senza che il suo essere fosse capace di capirci qualcosa".
Inoltre disse che Sri Aurobindo era davvero un compagno di scrittura di Nirod, a differenza dei contemporanei. Il Maestro "doveva far da dottore al dottore" per liberare il poeta in Nirodbaran, specialmente nel periodo formativo. "Iniziando, in una vena mistico-surrealistica il suo poema progredì verso una poesia superiore." (Overhead poetry)1 

Sri Aurobindo gradualmente mise in buona forma le sue composizioni ed il cuore di Nirod fu preso dal vortice di una danza di gioia. Nel 1938 Nirod compose in sei mesi 186 poesie e Sri Aurobindo lo considerò un atto eccezionale. Una volta scrisse a Nirod. "Il poeta, dopo tutto, sembra essere venuto fuori". Così le pene del lavoro ed anche il forcipe erano stati utili. Adesso il prossimo a dover uscire è lo yogi. Come? Anche col forcipe! " Nirod comprese per la prima volta come sotto la forza dell'inspirazione divina si possa scrivere poesia anche senza capirne niente. La fonte del genio letterario di Nirod scaturiva al di là delle sue frontiere poetiche. Anche i suoi scritti in prosa divennero sempre più interessanti e ricevettero maggiore slancio. Il suo eccellente stile in prosa su soggetti eterogenei di importanza spirituale e mistica ha attratto ancora più lettori in patria e all'estero, perché i lettori comuni hanno scarso o nessun accesso al reame trascendentale della sua contemplazione cosmica, tradotta in linguaggio poetico ed eterno.

Sin dal 1938 la vita dei sadhakas nell'Ashram, si svolse come poesia divina. Era un viaggio nell'oceano dell'Eternità verso l'Infinito con Sri Aurobindo quale suo capitano e la Madre come timoniere. Nirod scrisse «Stavamo navigando divinamente verso il porto quando l'arcigno fato intervenne. Sri Aurobindo cadde, fratturandosi una gamba nel 1938. Anche la nostra Musa poetica si ferì malamente e tutti i nostri sforzi letterari ebbero un brusco termine».
Era il mese di novembre, 1938, il mese del 'Darshan’ e lo sfortunato episodio dell'improvviso incidente che fratturò la gamba del Maestro frustrò tutti coloro che erano presenti per l'evento, incluso Miss Wilson figlia del Presidente degli U.S.A. Wilson. Comunque, si formò una squadra di assistenti, incluso Nirod. Dopo cure regolari ed intensive e sotto attento controllo il Paziente divino cominciò gradualmente a migliorare.
Mentre svolgeva il suo devoto servizio a beneficio del Maestro, particolarmente dopo il 1938, Nirod ebbe l'opportunità unica di stare a stretto contatto di Sri Aurobindo, della Madre e di alcuni altri grandi sadhakas. Egli non solo osservò le attività divine, ma le registrò per iscritto nei più minuti dettagli per la posterità. Era qualcosa che lui soltanto poteva fare, perché aveva la visione psichica per vedere l'interiorità ed una potente penna per scrivere quello che aveva osservato e quello che aveva attraversato, di volta in volta, la sua mente metafisica nei vari momenti. Fu Nirod ad essere scelto per lavorare a Savitri [il più importante poema di Sri Aurobindo]. Si trovò quindi assorbito nel compito insieme al suo Maestro che dettava modifiche ed aggiunte, emendamenti, correzioni e ricorrezioni anche dopo che erano state dattiloscritte. Nirod rimase così tremendamente occupato, organizzando, riorganizzando, trascrivendo e perfezionando gradualmente Savitri che è forse "la più potente opera al mondo per espandere la mente dell'uomo verso l'Assoluto".

Aquesto proposito si agita sempre una domanda nella mente dei lettori: perché fu proprio Nirod, un medico, ad essere misteriosamente scelto come scrivano per una così erculea missione, benché a portata di mano vi fossero gemme splendenti come Amai Kiran (K. D. Sethna), Dilip Kumar Roy, ed altri ancora? Forse la scelta fu fatta dalla Madre. Comunque, vediamo ora come Nirod giustificò una scelta così onorevole nel suo umile modo. Scrisse, «Probabilmente fui scelto come scrivano perché non possedevo tutti quei talenti, cosicché potevo, come un strumento passivo, annotare fedelmente qualunque cosa venisse dettata, mentre Amai avrebbe sollevato dubbi, discusso con lui o si sarebbe perso nell'ammirazione pura e semplice della bellezza e della grandiosità! Dilip avrebbe cominciato a citare verso dopo verso in estasi rapita, prima ancora della pubblicazione del poema! lo non mi scuso, né ho problemi di coscienza per i miei occasionali sbagli, perché egli conosceva bene il valore del suo strumento. Gli sono solamente grato per la grande capacità che egli ha fatto evolvere e sviluppare in me». Ciononostante scegliere Nirodbaran come scrivano ed assistente per lavorare su Savitri, un poema epico per il quale non è stata ancora coniata alcuna lessicografia, nessun aggettivo atto a qualificarne i superni meriti, continua ad essere un mistero cosmico. Nirod comunque riconobbe rispettosamente l'assistenza preziosa del suo stimato amico, dalle molte capacità, Amai Kiran in questa impresa che fece epoca.

Sri Aurobindo era l'unico a sapere quanto del suo tempo e della sua energia avesse investito mirando alla perfezione di Savitri. Secondo Dinen Roy, il poema fu iniziato negli anni in cui Sri Aurobindo risiedeva a Baroda e proseguito sino a quando egli lasciò il corpo nel 1950. "Egli stesso scrisse e riscrisse, apportò correzioni su correzioni, modificò ed emendò i versi di Savitri". Caso analogo era stato quello di Leone Tolstoy, la cui figlia Alessandra scrisse: "Battevo a macchina i suoi manoscritti a spazio doppio; dopo che egli vi aveva lavorato, non rimaneva pagina priva di correzioni. Era solito scrivere sui margini, tra le righe, su entrambi i lati dei manoscritti. A volte strappava tutto e scriveva per giorni interi la stessa pagina, la correggeva continuamente e talvolta impiegava due, tre mesi per redigere un articolo. Non so quante volte mi è toccato rivedere lo stesso manoscritto. Era estremamente meticoloso nel formulare i suoi pensieri, cercando continuamente di studiare, di perfezionare i suoi scritti". Il Maestro citò a Nirod l'esempio di Virgilio, il quale pare scrivesse sei versi al mattino, per poi continuare a correggerli per il resto della giornata. Nirod ebbe l'opportunità di entrare nel reame di Savitri soltanto nel 1940, quando un bel giorno Sri Aurobindo gli disse: "Troverai in quel cassetto dei lunghi quaderni con copertine colorate. Portameli". Ecco come Nirod diede inizio al pregevolissimo lavoro su Savitri con il suo Maestro e sotto la sua dettatura vi lavorò ininterrottamente sino all'ultimo, forse è proprio questo il risultato più glorioso conseguito nella vita da Nirod.

Mentre trascorreva il tempo più prezioso in compagnia del suo Maestro, Nirod si avvalse della regolare assistenza di Purani, del dottor Behar Lai e del dottor Satyendra, di Champaklal e di Manishankar. Nirod bevve tutto il calice della delizia della compagnia divina, particolarmente nell'ultima decade dell'empirea esistenza di Sri Aurobindo. Conobbe il suo Maestro come amico, filosofo e guida, e cercò di metterne a frutto la splendida eccellenza a proprio beneficio. Conobbe la Madre come un'autentica presenza di Maheswari, "incaricata dal Supremo di svolgere il Suo possente lavoro" nel mondo dell'Ignoranza, in cui "la cupa ostilità nascosta" è sempre all'opera.
Giunse infine il giorno fatale. Il 5 dicembre 1950 il Maestro, mentre stava per ritirarsi dalla "dimora della carne", si ricordò di Nirod. «Circa dieci minuti prima della fine, da quel suo stato interiorizzato mi chiamò per nome, mi domandò l'ora e disse: "Nirod, dammi da bere". Questo fu il suo deliberato ultimo gesto. Quelle ultime parole risuonano ancora nelle mie orecchie e rimangono scolpite nella mia anima», scrisse Nirodbaran. Come gli altri presenti, anch'egli fu testimone dell'irradiarsi della Luce supermentale dal corpo dorato del Maestro subito dopo il suo ritiro dal corpo, avvenuto all'ora 1 e 26 del mattino.
Scrisse: «Con mia assoluta sorpresa e gioia, vidi anch'io che l'intero corpo era soffuso di una luce cremisi-dorata, così fresca, così magnifica. Sembrava avesse sollevato la mia cappa di dolore e mi sentii leggero e felice senza sapere perché».

SDopo la dipartita del suo Maestro, Nirod ebbe la fortuna unica di servire la Madre sino all'abbandono del suo corpo, composto da cellule di luce celeste, il 17 novembre 1973. Ebbe la buona sorte di ricevere l'ultimo raggio della sua Grazia. Prima che venisse posto termine a tutti i colloqui, Nirod fu convocato per l'ultima volta dalla Madre. «Quando mi avvicinai a lei con passi incerti, mi gettò un'occhiata, e nel momento in cui mi inchinai nel raggio della sua mano, mi benedì. Quindi mi congedai da lei - definitivamente in quest'esistenza terrena». La fortuna aveva sorriso a Nirod per tutta la durata del suo soggiorno all'Ashram. E' lui l'uomo che ha ricevuto il debito tributo da Sri Aurobindo e dalla Madre. Sri Aurobindo disse una volta: "per me Nirod non è un dottore; è venuto per servirmi".
Eccezionalmente ricettivo alla Grazia della Madre, sino alla fine del 1972 Nirod ebbe l'abitudine di leggerle a voce alta i suoi scritti. Ascoltando alcuni di essi, la Madre osservò: "Sri Aurobindo ti ha dato proprio tutto" In un altro momento aveva detto: "Vedo Sri Aurobindo continuamente impegnato con te". Una volta, durante il pranam mattutino, la Madre disse a Nirod: "La notte scorsa hai trascorso parecchio tempo con Sri Aurobindo, davvero parecchio tempo. E ieri, quando ti sei presentato al pranam e mi offrivi dei fiori, l'ho visto alle tue spalle in un'abbagliante luce bianca".
Inoltre, vi sono molte esperienze rivelatrici avute da Nirod sia prima che dopo il ritiro dal corpo del Maestro e della Madre, troppe, anche solo riassumerle qui. II devoto servizio di Nirod al suo Maestro e alla Madre continua sino ad oggi. Con tutte le sue forze continua ad adoperarsi per loro, per la causa della Verità supermentale, perché la Madre ha detto che il lavoro sarebbe continuato anche senza la loro presenza fisica. La scomparsa fisica non ha importanza, dato che qui l'azione del sadhaka concerne lo spirito. Nirod lo comprende perfettamente e per questo non ha mai lasciato l'Ashram. Tiene dei corsi agli studenti dell'lnternational Centre of Education [Centro educativo internazionale] come docente d'inglese, francese e bengali. Svolge regolarmente i compiti assegnatigli, fa ginnastica, prende parte ai giochi al playground [campo da gioco dell'Ashram], riceve visitatori provenienti da vicino e da lontano; tutto ciò in aggiunta alla sua attività privata intellettuale e spirituale. Uomo spirituale duro a morire, aurobindiano in teoria ed in pratica, Nirodbaran è stato autore di un buon numero di libri del più elevato valore spirituale, che supereranno la prova del tempo. Per citarne qui alcuni:

Sun-Blossoms [Boccioli di sole] raccolte di poesie
Fifty Poems [Cinquanta poesie]
Sri Aurobindo's Humour [L'umorismo di Sri Aurobindo]
Correspondence with Sri Aurobindo [Corrispondenza con Sri Aurobindo] in due volumi
Talks with Sri Aurobindo [Conversazioni con Sri Aurobindo] in quattro volumi
Twelve Years with Sri Aurobindo [Dodici anni con Sri Aurobindo]
Memorabile Contacts with the Mother [Contatti memorabili con la Madre]
Sri Aurobindo for All Ages [Sri Aurobindo per tutte le età]
An Extraordinary Girl [Una ragazza straordinaria]
Sri Aurobindayan.

E poi altre biografie: Mrinalini Devi, Rachana Bichitra ed a Jyotirmoyeer Kavya Sankalan. Inoltre, ha composto molte poesie e redatto articoli sia in inglese che in bengali.

Tutte le sue opere sono un "sine qua non" per ogni ricercatore desideroso di conoscere a fondo Sri Aurobindo e la Madre, o che intenda volgersi al sentiero di vita dello Yoga Integrale. Nirod ha arricchito in maniera sostanziale la letteratura spirituale globale, così come la poesia mistica. Attraverso le sue opere ha spianato il cammino verso il recondito reame di Sri Aurobindo. I posteri non potranno non ricordarlo per tutto ciò che ha compiuto sino ad oggi. Fisicamente un centenario ma a livello metafisico un adolescente, Nirod non si stanca mai della sua attività spirituale di maturo ed eccellente merito. Rifiutando la senilità, si dimostra più forte del suo destino.



Note

1) Overhead poetry - Divenuta nota a causa di un saggio di K. D. Sethna dal titolo omonimo (1972) e priva di un equivalente in italiano benché talvolta tradotta con "poesia sovramentale", l'espressione Overhead poetry designa la poesia discesa da "sopra la testa", ovvero composta sotto ispirazione proveniente dai piani superiori alla coscienza mentale comune, (cfr: N.d.T. in Georges Van Vrekhem, Oltre la specie umana, Irradiazioni, Roma 2007, 44).

- Traduzione di Nicola Mancuso e Daria Balbo

- Revisione di Daria Balbo

- Nirodbaran: a splendid choice of the infinite tratta da Aspiration pubblicazione di Sri Jogeswar Chowdhury Chittagong, Bangladesh

- Per gentile concessione di Banidi nipote di Nirodbaran e membro dello Sri Aurobindo Ashram.






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