Nata: una testimonianza italiana del '72
Si traduce spesso la parola Ashram per comunità. Non è l'esatta traduzione. Ashram proviene dal termine sanscrito shraman, colui che rinuncia volontariamente al mondo e alle sue passioni per consacrarsi allo sforzo di creare in se stesso la completa libertà: l'autonomia spirituale.
In India un Ashram è cosa tutt'altro che rara ed ognuno di essi ha una fisionomia propria, la fisionomia impressa dal Guru sulla base della realizzazione spirituale che gli è propria. Se può essere formato da un gruppo di persone più o meno grande, è però frequente imbattersi in Ashram con un solo asceta, accompagnato talvolta da uno o due discepoli. La sostanziale differenza fra Comunità e Ashram consiste quindi nel fatto che possono esservi Ashram composti di un solo individuo e che non è il vivere in comune che produce l'ascesa spirituale, ma la totale dedizione al Guru. La riunione di persone fisiche, rappresenta l'unità di coscienza col maestro spirituale quale canale aperto sulle porte dell' Assoluto.
L'Ashram di Pondicherry è certamente uno dei più grandi, se non il più grande dell'India. Intorno all'edificio centrale abitato dalla Madre e da un piccolissimo numero di primissimi discepoli, sorgono le case abitate dagli altri membri. C'è un refettorio comune, anche se molti preferiscono portare il cibo a casa loro integrandolo o no con altri alimenti. Mensilmente vengono distribuiti oggetti di vestiario, di toilette, sulla base di una richiesta che il discepolo consegna qualche giorno prima dell'inizio del mese in cui la distribuzione viene fatta. Prima che la Madre si ritirasse dall'intensa attività fisica che svolgeva prima del 1960, era Lei stessa che approvava le richieste e consegnava il pacco a ciascuno. Anche oggi, il primo di ogni mese è considerato festivo e, salvo certe attività indispensabili, ci si astiene dal lavoro.
Parlare dell'opera fisica della Madre significa fare la cronistoria dell'Ashram in quanto Lei ne è stata la fondatrice, il nervo motore, la saggia amministratrice e colei che ha creato e dato impulso a tutte le attività oggi esistenti.
Tutti i discepoli si dedicano alle più svariate attività. C'è un'officina meccanica, "Harpagon", in cui si fanno anche piccole fusioni di ghisa. Una fabbrica di carta a mano produce una qualità singolarmente pregiata che viene esportata in tutto il mondo. Si fanno fusioni in bronzo, si fabbrica sapone, incenso, tessuti e l'agricoltura ha importanza particolare. Le risaie dell'Ashram lo rendono indipendente per quanto riguarda quest'alimento così importante in Oriente. "Auro-Orchard", "Gloria", "Beauty Land" producono parte della frutta e degli ortaggi necessari per l'alimentazione. Una panetteria fornisce un pane integrale di eccellente qualità, ed una parte del latte che si consuma giornalmente è assicurata dagli allevamenti di Jalad e "Lake Estate". La produzione di uova è ampiamente sufficiente ai bisogni della comunità.
Ricorriamo ancora una volta alla testimonianza di un visitatore occidentale, del Dr. Jacques Rueff, Presidente del Consiglio Internazionale della Filosofia e delle Scienze Umane:
Il Centro di Studi educa circa 800 alunni. S'incomincia dall'asilo infantile per finire alla maturità scientifica e classica. Vi sono corsi speciali di danze orientali, classiche, di musica, di pittura. Recentemente ha avuto inizio un corso per la preparazione di tecnici nel campo dell'ingegneria civile, elettronica ed elettrotecnica.
Una caratteristica importante del Centro di Studi consiste nel fatto che i giovani non ricevono diplomi né lettere attestanti gli studi compiuti. Le parole della Madre a questo proposito sono rivelatrici:
Un altro settore dell'Ashram a cui la Madre ha prestato un'attenzione particolare è quello dell'educazione fisica. Le attrezzature sono modernissime, la piscina ha dimensioni olimpiche e l'organizzazione e la direzione di Pranab, un discepolo bengalese, è perfetta. E' fatto obbligo a tutti i giovani dell'Ashram di partecipare a queste attività. Praticamente dai sei agli ottant'anni, uomini e donne, fanno dello sport.
Il criterio della scelta dei discepoli è riservato alla Madre. Essa accetta o rifiuta e il suo giudizio è insindacabile.
La caratteristica principale dell'Ashram di Sri Aurobindo è la libertà. Poche sono le regole da osservare anche se fondamentali. L'assistenza alla meditazione collettiva che ha luogo i giovedì e le domeniche alle 19,45 non è obbligatoria come non è obbligatoria l'assistere a conferenze o ai pochi riti che si compiono.
Il lavoro che si svolge è un lavoro interiore, anche se intensamente riportato nel campo fisico, che può e dev'essere svolto nell'uso della propria libertà.
Nata, Pondicherry 1972