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Il nuovo articolo di Manohar: La mia esperienza con le "Meditazioni su Savitri"!
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![]() | Manohar Cenni biografici Manohar, al secolo Luigi Fedele, campano d’origine ma cittadino del mondo, ha vissuto gran parte degli anni '60 a Londra: una vita immersa nella musica come editore musicale, organizzatore di spettacoli, discografico indipendente, con interessi nella fotografia, video e grafica. In seguito ad alcuni viaggi in India legati alla ricerca sullo yoga di Sri Aurobindo e della Madre, si è trasferito ad Auroville nel 2003, entrandovi come new comer. Grazie al suo temperamento attivo e sincero, si è ben presto inserito nel tessuto sociale e nelle attività lavorative operando prima come addetto ai vivai del Matrimandir e poi come web Master per il sito ufficiale di Auroville in lingua inglese. Spirito libero e pragmatico, dalla sua spontaneità traspare immediata e cristallina una viva bhakti (devozione) caratterizzata da ottimismo e grande fiducia negli ideali di Auroville. Questo sito italiano ha la gioia di averlo come reporter ufficiale poiché attraverso il suo occhio consapevole ed attento alle attività collettive ed alle sue esperienze ci offre un vivo spaccato della realtà di Auroville, città proiettata verso un futuro di Unità umana così come la Madre e Sri Aurobindo avevano prefigurato. |
Per riassumere.... |
Rimanere ad Auroville 22 maggio 2009 |
Manohar Video su Auroville 20 marzo 2009 |
I 40 anni di Auroville 7 maggio 2008 |
Dietro al velo di Maya 21 giugno 2007 |
Archivio - Tutto quello che Manohar ha scritto |
40 anni di Auroville Auroville fu fondata il 28 febbraio 1968: manciate di terra da 150 paesi del mondo vennero depositate da giovani rappresentanti di questi paesi in un’urna di marmo bianco a forma di bocciolo di loto, al centro del futuro anfiteatro della futura città, mentre gli altoparlanti diffondevano la voce di Mère che leggeva la “Carta di Auroville”:
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40 anni dopo, il 28 febbraio 2008 circa 5000 persone si sono radunate ancora alle 5 del mattino, per veder sorgere il sole del nuovo giorno, davanti ad un enorme falò, o dawnfire (fuoco dell’alba) come viene chiamato, nello stesso anfiteatro, ai piedi della stessa urna. Questa volta però, davanti a tutto troneggiava il Matrimandir, finalmente terminato all’esterno e all’interno, il vero cuore di Auroville. Dopo aver ascoltato di nuovo la voce di Mère che leggeva la Carta di Auroville, mentre il dawnfire ardeva, alle prime luci dell’alba, suoni di gong mettevano in movimento una fila di bambini e bambine, poi seguiti da adolescenti ed adulti, tutti vestiti di bianco, ciascuno con una fiammella tra le mani, che dal bordo esterno dell’anfiteatro, raggiungendo l’urna al centro più in alto, adagiavano la fiammella e, discendendo, ritiravano una ciotola con una manciata di terra proveniente da uno dei Paesi presenti ad Auroville, versandone il contenuto in un enorme vassoio di rame, al centro del simbolo di Mère fatto di fiori profumati. |
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Dawnfire 28 febbraio 2008 |
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Qualche minuto dopo, in una toccante quanto spontanea “cerimonia”, a turno, alcuni dei presenti si sono avvicinati al vassoio per rimescolare le manciate di terra, dichiarando il loro paese di origine, fino a farla diventare tutta di un colore uniforme. |
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Poi, sopra la terra è stato disegnato un kolam con sabbia di Auroville e del Samadhi, infine tutto è stato rimescolato. |
La mattina dopo, il 29 febbraio, altra giornata “speciale” che celebra la discesa della “coscienza supramentale“ e la nascita della nuova consapevolezza nel genere umano, sempre al sorgere del sole, questa volta senza falò e con molte meno persone, nel corso di una cerimonia altrettanto sentita e partecipata, buste contenenti piccole quantità della terra così rimescolata, sono state preparate e distribuite ai presenti, per essere riportate nei paesi d’origine, per simboleggiare l’apertura di Auroville al mondo e la sua diffusione in esso. Questo è stato il momento culminante delle “celebrazioni” per il 40mo anniversario di Auroville, a cui hanno fatto da preparazione e corona altri innumerevoli avvenimenti di carattere spirituale, sociale, culturale, artistico, ecc. Nei giorni precedenti c’era stato il convergere ad Auroville dei rappresentanti dell’International Advisory Council, l’organismo composto da autorevoli personaggi internazionali che nel salvaguardare l’autonomia di Auroville, si riunisce qui due volte l’anno per valutarne gli sviluppi, fornire consigli, e in generale offrire appoggio e sprone ai nostri sforzi. Erano inoltre presenti alcuni membri del “Governing Board”, l’organismo di garanzia espressione del governo Indiano che “custodisce” Auroville. Contrariamente, importanti sedute del stesso Governo hanno tenuto lontano il presidente Karan Singh dalle celebrazioni a cui comunque caparbiamente è riuscito a partecipare tramite un messaggio, ed una visita nei giorni successivi. |
![]() | Durante l’intera giornata del 28 un altro importante “Simposio su Auroville e l’ideale dell’unità umana” è stato tenuto, con incontri e conferenze sui vari aspetti dell’esperimento Auroville, proiezione di filmati sulla cronologia e la documentazione visiva degli sforzi effettuati in questi 40 anni per costruire il Matrimandir, la città ed i suoi ideali.
Cerimonia delle candele e della terra |
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![]() | A fare da cornice a questi avvenimenti “ufficiali” ci sono stati eventi artistici, teatrali, danze, musiche dei generi più diversi, veramente un caleidoscopio di iniziative tutte interessanti, spesso sovrapposte tra loro.
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Da parte mia, che sono sempre interessato a non perdere nessuno di questi eventi, a mio giudizio irripetibili, c’è stato spesso l’imbarazzo della scelta, e purtroppo qualche volta il dover rinunciare a qualcosa. Da quando sono qui, mi sono auto-assegnato il compito di documentare visivamente tutto quello che avviene di importante attraverso registrazioni video. Alla fine mi sono ritrovato con montagne di materiale registrato ed ancora adesso, mentre scrivo ad oltre due mesi di distanza, sto lavorando all’editing ed alla post-produzione di alcuni di questi filmati. Ne ho terminati a tutt’oggi 12, e ce ne sono ancora altri in “lista d’attesa”. |
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Questi suoni suggestivi ed estemporanei hanno interessato molti Aurovilliani che qualche tempo dopo hanno organizzato una “meditazione musicale collettiva” utilizzando queste stesse “campane”, nell’anfiteatro, al tramonto del 19 febbraio. Si intitolava “Bells’ resonance”, ed ha visto una trentina di aurovilliani spostarsi in maniera armoniosa all’interno dell’anfiteatro, facendo risuonare in maniera “armonicamente casuale” il proprio gong, creando un effetto collettivo molto intenso e piacevole, oltre che spiritualmente denso di significati. …Una specie di “prova generale” per quello che sarebbe avvenuto, dal punto di vista di sottofondo acustico, la mattina del “dawnfire”… |
Due degli eventi artistici e spettacolari più importanti sono stati ispirati a “Savitri” il poema-capolavoro di Sri Aurobindo: “Savitri: the triple soul forces” una performance di danze e recitazione il 24 febbraio all’anfiteatro, eseguito da aurovilliani e giovani studentesse di danza della Udavi school. “Savitri: flame of the future” l’anteprima del nuovo spettacolo di danza, musica e scenografia contemporanea di Mallika Sarabhai, famosa danzatrice indiana, componente anche del Governing Board di Auroville. Questa performance ha avuto luogo nel ristrutturato e confortevole Auditorium situato nel complesso del Bharat Nivas. |
Sempre nell’anfiteatro ci sono stati altri eventi musicali di particolare rilievo:
“Invocation” una performance di gruppo guidata dal chitarrista Nadaka con Joy e Gopika alle voci, Bryce al flauto, Mishko alla chitarra basso, Matthew ai fiati, Holger al violino, Suresh alle percussioni.
“Shruti Sadolikar canta alla Madre”, un concerto vocale della famosa cantante classica Hindustani, il primo marzo.
“Meditation on ragas”, un concerto di flauto Hindustano del musicista Fabrice, il 4 marzo davanti al tramonto del sole sul Matrimandir, un momento sempre speciale. Lo stesso Fabrice si era esibito qualche sera prima al Pitanga in un concerto Indo-celtico accompagnato dal percussionista Tamil Giridar Upuda, e dall’onnipresente Mishko, in un affollatissimo ed applauditissimo concerto.
Molte sono state le manifestazioni di danza, Odissi, Bharat Natyam, classica e contemporanea, tra cui hanno spiccato:
“Shakuntala”, l’interpretazione in danza Odissi di una leggenda tradizionale.
“An infinite matter”, creazione ed esecuzione in danza contemporanea dell’aurovilliana Grace con musiche live di Nadaka ed altri musicisti.
“A performance of Odissi Dance” eseguita dalla Meera Dance Academy nel Visitors’ centre.
“Jazz romantic” un concerto a tre voci, l’italiana Anna, la spagnola Eliane e l’indiana Nurija, nello spazio del Pitanga accompagnate da Matt al piano, e dai “soliti” Mishko al basso e Suresh alla batteria.
Le stesse Anna ed Eliane, attivissime musicalmente in questo periodo, avevano eseguito un concerto di “Gospel e Spirituals” nel salone della musica di Veritè, con Chloe, il brasiliano Jivatma e l’accompagnamento alle chitarre degli italo-aurovilliani Maurizio e Edoardo.
Tra i tanti concerti di questo periodo, non è mancato neanche un “Concerto Rock”, anche questo preparato dalle poliedriche Anna ed Eliane, ancora con Maurizio, Edoardo, Suresh alla batteria e il chitarrista francese Stephane.
L’ultimo evento, in ordine di tempo, è stata la rappresentazione di “Eric”, un’opera teatrale composta da Sri Aurobindo, diretta da Aryamani, ed interpretata dalla “crème” dei talenti aurovilliani, da Srimoy ad Otto, ad Anandamay: una serie di rappresentazioni insolite, riservate a non più di 50 spettatori per volta, momento culminante di una intensa stagione teatrale che aveva visto perfino una rappresentazione dell’”Amleto” in stile “off-Broadway”…
Come dicevo, per il sovrapporsi di altri programmi in un periodo così intenso di occasioni spettacolari, ce n’è stato qualcuno a cui mi è dispiaciuto particolarmente non poter essere presente, come il “Cultural Programme” di venerdì 29 febbraio all’auditorium del Bharat Nivas, che ha visto una rassegna di musiche e danze tradizionali e moderne, molto spettacolare, affollatissimo ed applauditissimo, particolarmente per un breve concerto collettivo di una trentina di giovanissimi alla “veena”, strumento tradizionale a corde indiano, simile al sitar: un eccezionale colpo d’occhio, mi dicono, …e me lo sono perso…!
Certamente dimentico o trascuro altri eventi importanti, e me ne scuso, come pure riesce impossibile (e forse noioso per chi legge a distanza) elencare i tanti avvenimenti artistici e mostre, figurativi, fotografici, visivi, di filmati, legati in qualche modo all’avvenimento e al progresso di Auroville nei suoi primi 40 anni.
È stato chiaro a tutti che siamo solo all’inizio, e che, anche se il Matrimandir è terminato, c’è tutta la città da costruire. Tutti gli ambiziosi progetti in campo sociale, economico, culturale, spirituale, scientifico, artistico, fisico sono ancora tutti da affrontare, in una ricerca collettiva ma allo stesso tempo personale, interiore, soggettiva, fatta di rinunce, di scoperte e di conquiste ogni giorno.
E allora?
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Matrimandir all'alba 28 febbraio 2008 |
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Particolari del Matrimandir | |
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I simboli delle nuove entrate al Matrimandir | |
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Manohar
7 maggio 2008
N.d.r. Tutte le foto sono state sapientemente scattate da Manohar tranne due riprese da Giorgio e ovviamente l'ultima........
Il tempo vola, qui ad Auroville, siamo sempre tutti super-impegnati a fare in 2000 il lavoro per 50.000, oltre che a lavorare su noi stessi, sul nostro corpo, sulla nostra spiritualità, sui nostri rapporti sociali, ed a costruire il futuro del pianeta e dell’umanità… Una comoda scusa per giustificare la mia pigrizia e il mancato aggiornamento di questi reportages da Auroville, fin dal lontano Novembre 2006. E’ proprio nel novembre 2006 che sono diventato ufficialmente Aurovilliano. Da allora sono iscritto nel registro dei residenti, ho incontrato il nuovo Segretario della Fondazione, ma soprattutto ho realizzato il mio sogno di fare ufficialmente parte di questo esperimento in progresso, in cui siamo allo stesso tempo gli organizzatori, gli scienziati, i primi critici, gli inventori quotidiani, e… le cavie! Seriamente, motivi del mio silenzio sono state le tante vicissitudini della Comunità di Adventure, dove vivo, che è passata attraverso molte sgradevoli dis-avventure, attraversando un periodo che potrei definire di “oscurantismo” e di “Medio Evo”, durante il quale però, si sono rinnovati radicalmente tutti i componenti, e si è giunti adesso, forse, ad un nuovo “Rinascimento”…Il gruppo comunitario a cui avevo aderito con entusiasmo, si è praticamente dissolto, dimostrando quanto sia difficile con la pratica essere all’altezza della teoria e dell’aspirazione. Quasi tutti sono andati via tra mille polemiche, contrasti, ripicche… Sono stati veramente mesi bui, ma si comincia a “rivedere la luce in fondo al tunnel” con la prospettiva di energie fresche, e anche, devo ammettere, la mia ostinazione a mantenere i principi, gli stimoli e gli entusiasmi della Comunità a cui avevo aderito. Questa “litigiosità ipercritica” d’altronde, permea un po’ Auroville nella sua interezza, in questo momento, ma ad un occhio attento che sappia leggere aldilà delle apparenze di superficie, traspaiono dei buoni “salti di qualità”, sul piano organizzativo e sociale, in concomitanza con la quasi ultimazione del Matrimandir. |
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Bene, secondo me Auroville, che “non appartiene a nessuno” (nemmeno agli Aurovilliani), ma all’umanità in generale, deve essere una “casa di vetro”, tutto deve essere trasparente e reso noto, anche i problemi e le difficoltà nelle quali ci dibattiamo. Il nostro sogno e il nostro obiettivo sono molto ambiziosi, nessuno ha mai detto che è un compito facile, anzi cerchiamo di portare avanti l’evoluzione positiva del pianeta e del genere umano, ma restando noi stessi limitati, in molti sensi, ancora vittime delle nostre vecchie culture, di sistemi educativi difficili da sradicare. Insomma noi stessi cavie di questo esperimento dell’evoluzione… In fondo a tutto questo, devo dire che di giorno in giorno scopro e riscopro la felicità di vivere qui, nel posto che ho scelto come “il migliore al mondo” (per me), con i miei tanti lavori ed impegni, ma anche con la possibilità di visitare il Matrimandir e i suoi giardini quando voglio, di vivere nella natura, di partecipare a questo storico esperimento, ed anche, di vivere a stretto contatto con la cultura indiana dei villaggi, nel momento in cui, specie nelle grandi città, l’india è in velocissimo sviluppo verso un modello occidentalizzato di consumismo e di globalizzazione (eh sì, anche qui…) | ![]() |
Auroville rimane fortunatamente per molti nel mondo, ancora un punto di riferimento importante: ogni giorno ci sono nuove richieste di diventare newcomer, e molti visitano, contattano Auroville, e ne rimangono entusiasti. Anche dall’Italia c’è molto interesse e fermento, e come webmaster del sito web ricevo tante richieste di informazioni, molto di frequente da italiani. Qualche mese fa, nella cafeteria della Town Hall adiacente all’edificio del Multimedia Centre dove lavoro, sono stato riconosciuto da un giovane studente italiano, che segue questi miei scritti su questo sito e che ricordava la mia foto. Marco Abate stava preparando una tesi di laurea per l’Università “La Sapienza” di Roma, Facoltà di Lettere e filosofia”, e ha intervistato molti Aurovilliani di origine italiana, lunghe interessanti interviste, che hanno costituito gran parte della sua tesi “Italiani ad Auroville”, per il corso di laurea in “Teorie e pratica dell’antropologia”. Marco si è adesso laureato brillantemente, mi ha inviato copia della tesi, come a tutti gli altri italiani che sono stati intervistati, e devo dire che ci ha aiutato anche a conoscerci meglio tra noi, nelle nostre motivazioni e nella nostra “storia” che ci ha portato, in tempi diversi, qui. La tesi è pubblicata, come PDF scaricabile, sul sito web di Auroville, alle pagine: tesi formato html o tesi zip Le pagine su cui sto scrivendo in questo momento si intitolano appunto “Italiani ad Auroville”, quindi ho proposto all’Editore di pubblicare, a piccole dosi cadenzate, sia le interviste, a cominciare dalla mia che rivela alcuni aspetti del percorso che mi ha portato ad Auroville, sia la tesi nella sua interezza, che inquadra magistralmente queste interviste nella visione di Sri Aurobindo, di Mere e del “sogno” di Auroville. Da parte mia sono sempre lieto di rispondere a richieste di approfondimenti e di informazioni che mi arrivano tramite questo sito, e sono stato felice di incontrare persone che, grazie a questi scritti, hanno “scoperto” Auroville, o nuovi aspetti della vita qui. Parlare dei problemi e delle sfide quotidiane di Auroville penso sia utile per far sentire più vicini anche coloro che sono Aurovilliani nel cuore, ma per tanti motivi non vivono qui. Auroville è una dimensione dell’anima, ed è importante che non esista soltanto qui nel Tamil Nadu nel Sud dell’India, ma che allarghi le sue aspirazioni e le sue difficoltà nel mondo, tra tutti coloro che vogliono salvare il pianeta e l’evoluzione . |
Grazie per la pazienza nel leggermi. Pace e luce da Auroville Manohar
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